Novak Djokovic è tornato ancora una volta sulla vicenda Sinner-doping. Una situazione delicata che continua a far rumore
Novak Djokovic ha deciso di non partecipare alle Atp Finals di Torino in corso di svolgimento questa settimana, eppure ha trovato nuovamente il modo di far parlare parecchio di se.
Il campionissimo serbo dopo la finale in Grecia di sabato scorso contro Musetti ha quindi scelto di saltare l’evento in terra italiana, lasciando la possibilità proprio al tennista azzurro di andare a Torino. Un gesto forte di Nole che al contempo è tornato sotto i riflettori per le sue dichiarazioni forti relative a Jannik Sinner e al famigerato caso Clostebol.
Al noto programma web “Piers Morgan Uncensored” il fenomeno del tennis mondiale non si è nascosto con parole molto pesanti che hanno scatenato un autentico putiferio tra i tifosi: “La questione del doping è una nuvola che lo seguirà, così come la nuvola del Covid seguirà me. Con il tempo svanirà, ma non credo completamente. Ci saranno sempre persone che cercheranno di ricordarlo”.
Djokovic ha quindi aggiunto: “Conosco Jannik da quando aveva 13 o 14 anni perché il coach che lo ha allenato in una fase cruciale della sua carriera, allenava anche me: Riccardo Piatti. Mi sono allenato per un po’ anche nella sua Accademia in Italia e mi è capitato di condividere il campo con Jannik tante volte”
Djokovic ha quindi ammesso di conoscere Sinner parlando di Jannik e della sua gioventù: “Mi piaceva perché era alto, magro, appassionato di sci, è cresciuto in una zona di montagna: una storia simile alla mia. È sempre stato molto genuino e carino con me”.
Nole ha evidenziato come Jannik viva nel suo mondo, con i suoi valori e senza pensare troppo alle luci della società. Djokovic evidenzia come Sinner voglia solo essere il miglior giocatore possibile. Alla luce di questo: “Quando è uscita la notizia, infatti, ero scioccato. Penso che non lo abbia fatto intenzionalmente, ma il modo in cui è stato trattato il suo caso è pieno di red flags”.
Fermo restando la buona fede riconosciuta da Djokovic restano comunque alcuni punti che hanno lasciato perplesso il campione serbo: “La mancanza di trasparenza, il momento in cui è arrivata la sospensione permettendogli di non saltare alcuno Slam, è stato strano. Non mi è piaciuto il modo in cui è stato gestito il caso. Per la storia che ho con Jannik, voglio credere e credo che non lo abbia fatto di proposito, ma ovviamente le regole dicono che sei responsabile di quello che accade”.
Nole ha quindi affermato che quando vedi qualcuno che per un caso simile riceve una squalifica di anni, “non è giusto”.
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