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Tennis

Sinner vs Alcaraz, la sfida infinita: cosa ne pensano i bookmaker

Torino si prepara al duello che vale un’era. Sinner gioca in casa, Alcaraz gioca d’istinto. In mezzo, la linea sottile che separa il calcolo dal destino

Una rivalità che ormai trascende il senso di rivalità sportiva e sta entrando di diritto nell’epica, quella di quegli scontri da raccontare ai posteri in libri e approfondimenti vari. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz ormai sembrano giocare uno sport a parte, di quelli che hanno senso solo quando a scontrarsi sono loro due e tutte le altre partite sembrano solo un prequel dello scontro diretto.

Sinner vs Alcaraz, la sfida infinita: cosa ne pensano i bookmaker (AnsaFoto) – agicoscommesse.it

Ma ora che la stagione tocca il suo apice, resta una sola domanda: chi chiuderà l’anno da numero 1 del mondo? E, molto più pragmaticamente, su chi conviene puntare alle ATP Finals di Torino?

Non è una domanda banale e quindi non ha bisogno di uno sviluppo banale. In questo senso i bookmakers, pur non esprimendosi in maniera definitiva, stanno già tracciando la rotta: equilibrio totale, margine minimo, e un verdetto ancora sospeso.

Sinner arriva a Torino con 26 vittorie consecutive su hard indoor e un titolo a Parigi senza cedere un set. È il giocatore più costante del circuito, e nelle condizioni di Torino – superficie rapida, atmosfera chiusa, pubblico italiano – sembra quasi cucito su misura per lui.

Nitto ATP Finals di Torino, chi è il favorito fra Sinner e Alcaraz

Le agenzie di scommesse, però, restano prudenti: al momento Alcaraz è leggermente favorito nelle quote, con una media di 2.60 contro il 2.75 di Sinner. Tradotto in percentuali, significa circa 38% di probabilità per lo spagnolo e 36% per l’italiano. Una distanza minima, che però riflette l’idea che il ranking e la forma non sempre bastano a determinare il mercato.

Nitto ATP Finals di Torino, chi è il favorito fra Sinner e Alcaraz (AnsaFoto) – agicoscommesse.it

Proprio per questo, Sinner diventa la scommessa di valore. Gioca in casa, è il tennista più in forma del circuito e sulle superfici indoor sta dominando da mesi. La sua quota più alta, in questo caso, non è un segnale di sfiducia: è un invito implicito dei bookmaker a credere nel fattore campo.

Il vantaggio mentale, poi, conta: a Torino Sinner non ha solo il tifo, ma anche la memoria dei rimbalzi, la conoscenza dell’ambiente e la calma di chi sa che ogni punto può pesare come un set intero. In tornei così corti, questo fa la differenza.

Alcaraz, genio e rischio: cosa fa pendere la bilancia verso di lui

Eppure, chi gioca sul lungo periodo non può ignorare Alcaraz. Il talento spagnolo ha attraversato qualche mese altalenante, ma resta capace di ribaltare tutto in una settimana. Nei tornei indoor ha migliorato sensibilmente il rendimento rispetto al 2024, e nei testa-a-testa con Sinner guida ancora 9-5. Se il suo servizio regge e il diritto torna a girare, nessuno ha più picchi di esplosività.

Alcaraz, genio e rischio: cosa fa pendere la bilancia verso di lui (AnsaFoto) – agicoscommesse.it

Le sue quote più basse lo rendono un “favorito tecnico” per i bookmaker, ma anche una scommessa meno remunerativa. È il classico caso in cui il mercato premia il curriculum, non necessariamente il momento.

E se si allarga lo sguardo alla corsa per il numero 1 di fine anno, le simulazioni più favorevoli a Carlos lo portano comunque intorno al 40% di chance. In altre parole: se fa un girone da 3/3 e arriva in finale, può ancora prendersi tutto.

Gli altri, da Djokovic a Zverev: le mine vaganti

Dietro di loro ci sono avversari che potrebbero alterare l’equilibrio: Djokovic, Zverev, Fritz, Shelton. Tutti specialisti della superficie, tutti capaci di strappare una vittoria che pesa quanto un titolo. Proprio per questo, i bookmaker invitano alla prudenza: il campo non sarà un duello privato tra Jannik e Carlos, ma un’arena in cui ogni errore costa punti e punti significano gerarchia.

Djokovic, nonostante l’età, resta una variabile seria. Zverev, in particolare, ha già vinto a Torino e potrebbe diventare l’ago della bilancia. Le loro quote, tra 4.5 e 6.0, indicano che lo scenario del “terzo incomodo” non è affatto remoto.

Il duello di Torino, più che una partita, sarà la resa dei conti di una stagione intera. I bookmaker lo sanno, gli appassionati pure. Chi ci crede nel rosso italiano o nel giallo spagnolo è questione di cuore, ma chi osserva i numeri sa che la differenza, oggi, è grande quanto una riga bianca sulla linea di fondo.

Antonio Papa

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Antonio Papa

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